Morsano
L'origine di Morsano si deve alla costituzione dei "predii" che dal 42 a.C. in poi vennero assegnati da Roma ai legionari che costituirono la Colonia "Julia Concordia". Morsano deriva probabilmente da "Mursius" o "Martianus" soldato romano che dette il suo nome al predio. I predii con l'arrivo di buoni lavoratori si trasformarono in ville, contornandosi di abitazioni per i servi. Diversi sono i reperti d'epoca romana rinvenuti sull'attuale territorio di Morsano. Fino a giungere all'anno mille, lo sfondo storico che accompagnò Morsano fu di lotta impari contro diversi nemici: le paludi, il fiume e la boscaglia. Contemporaneamente con il declino di Roma, il territorio fu testimone di scorrerie e devastazioni dei popoli Barbari, fatta eccezione per il periodo di dominazione Longobarda (568-776).
Sul finire dell'anno mille, Morsano si trovava nel cuore della grande selva che si estendeva dall’Isonzo al Livenza e che era in possesso della Chiesa Aquileiese. Il primo documento che menziona Morsano è datato 1190, in esso si riscontra l’assegnazione a Gueccelletto di Prata delle decime di diverse ville della zona, fra le quali: Morsano, Bolzano, Villanova. Dal documento ci rileva che le Ville di Morsano e Villanova insieme contavano trentanove abitanti. Morsano era aggregato alla Pieve di Cordovado come servizio religioso e soggetto al Conte di Prata come servizio civile.
Per questa ragione era denominato “di Prata” e assunse il nome di Morsano al Tagliamento nel 1797, quando Napoleone aboli le giurisdizioni feudali. Morsano al Tagliamento tuttora è conosciuto anche come “Morsano delle oche”. L’origine di questo toponimo, da sempre ha stimolato le più svariate fantasie: c’è chi ha ipotizzato un fatto analogo a quello che ha visto protagoniste le oche del Campidoglio, chi più recentemente l’ha attribuito alla presenza di un generale francese dell’armata Napoleonica di nome dell’Hoche che attraversò il nostro territorio e qui si stabili per diverso tempo. E’ più probabile che “Morsano delle oche” sia stato coniato nel periodo in cui il paese dipendeva ecclesiasticamente dalla Pieve di Cordovado alla quale doveva versare le decime.
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